Ex detenuto
Caro direttore, ogni giorno leggo il suo editoriale: molte volte concordo, a volte dissento. In questo caso, oltre a dissentire, mi sento in dovere di inviarle questo appunto per aprire un momento di riflessione.1. È normale e fisiologico per un governo di destra costruire nuove carceri per far fronte all’aumento dei detenuti, ma per costruirle ci vogliono anni: e nel frattempo che si fa? Perché i vari governi di centrodestra o tecnici non ci hanno pensato prima?
2. I detenuti sono in costante aumento, perché, dai tempi di Mani pulite, sono aumentate le fattispecie di reato e sono aumentate di molto anche le pene: negli anni 90, con 2.000 omicidi l’anno e con guerre di mafia in corso, vi erano al massimo 50.000 detenuti. Oggi, con tutti gli indici di criminalità al minimo storico, abbiamo 61.000 detenuti oltre 78.000 detenuti in misura alternativa (ai domiciliari, semiliberi e affidati) e circa 100.000 persone che sono «liberi sospesi», cioè aspettano che il magistrato di sorveglianza decida se debbano scontare un residuo pena in carcere o in misura alternativa (come me). Arriviamo a 240.000 persone con limitazioni della libertà.
3. I governi di centrodestra si distinguono per l’introduzione di nuovi reati, mentre i governi di centrosinistra si distinguono per l’aumento delle pene (il governo Renzi aumentò le pene per mafia e corruzione dopo il mio arresto).
4. In carcere si creano aspettative di liberazione perché la gran parte dei detenuti è poco scolarizzata o straniera e le notizie false si propagano alla velocità della luce: dallo scorso anno in molti pensano sia questione di poco l’aumento dello sconto di pena per la liberazione anticipata. Aspettative frustate provocano ribellioni.
5. Nella gran parte delle carceri si vive in condizioni degradanti per il sovraffollamento e la vetustà delle strutture, alcune risalenti al 1800: vedi il carcere di Regina Coeli dove sono presenti 1.100 detenuti a fronte dei 650 posti disponibili.
6. Manca il personale penitenziario: agenti, educatori, direttori. E da anni.
7. Il nuovo provvedimento in tema di ordine pubblico varato dal governo Meloni e all’esame del Parlamento aumenta le pene ed estende l’area penale: ciò provocherà l’ingresso in carcere di molte persone in un contesto già al limite.
8. I magistrati di sorveglianza sono pochissimi e in parte poco motivati: appena possono, chiedono il trasferimento in posti ritenuti migliori.
9. Io ritengo che, allo stato, l’unica misura deflattiva e non generalizzata per decongestionare le carceri sia la rapida approvazione della proposta di legge Giachetti che aumenta lo sconto di pena per la liberazione anticipata solo per quei detenuti che tengono una buona condotta e partecipano alle attività trattamentali in carceri, dando evidente prova di risolcializzazione.
Mi fermo qui ma potrei continuare per molto. Sono solo spunti per una riflessione.
Egregio direttore sono un suo affezionato lettore e un fedele abbonato e solo grazie al suo giornale ho potuto conoscere notizie che la gran parte della stampa ha semplicemente ignorato e mi riferisco alle vicende Palamara, Arcuri, Amara e Grillo solo per citarne alcune. Oggi mi sento in dovere di scriverle per fare alcune precisazioni in merito alla scarcerazione di Brusca da lei trattata come se fosse uno scandalo. 1 Brusca è stato condannato a 30 anni, la pena massima per un pentito ed è stato scarcerato dopo 25 anni di pena effettiva perché ha beneficiato di 5 anni di liberazione anticipata.
2 La liberazione anticipata è un istituto previsto dall'Ordinamento penitenziario e si applica a tutti i detenuti che abbiano un comportamento tranquillo all'interno delle carceri e prevede una riduzione di pena di 45 giorni per ogni semestre di pena espiato. La liberazione anticipata serve al governo e al controllo delle carceri come più volte affermato in documenti non solo di studiosi ma anche del sindacato di polizia penitenziaria in quanto funziona da deterrente principale per tutti i detenuti: della serie «se ti comporti male niente sconto di pena» e i magistrati di sorveglianza sono severissimi.
3 Da un rapido calcolo si può comprendere che Brusca non ha beneficiato di tutta la liberazione anticipata per gli anni di detenzione (sarebbe uscito qualche anno fa).
4 In Italia esiste il reato continuato e, nel caso di Brusca, la pena massima è 30 anni: il continuato si applica se più reati sono stati commessi nell'ambito di uno stesso disegno criminoso e nel caso di Brusca è evidente.
5Brusca poteva espiare la pena in detenzione domiciliare e, sebbene avesse avuto il parere favorevole della Procura nazionale antimafia, il Tribunale di sorveglianza di Roma e la Cassazione hanno negato tale possibilità per la gravità dei reati commessi.
6La legge premiale sui pentiti, che non condivido, è una legge fortemente voluta da Falcone e Borsellino ed è stata usata e abusata negli ultimi 30 anni.
7 A mia memoria nessun pentito certificato dalla magistratura ha mai scontato 25 anni effettivi di carcere; basta pensare ai pochi anni espiato da Graziano Mesina o da Totuccio Contorno che, quanto a omicidi, non stava messo meglio di Brusca.
8Sono contrario all'ergastolo per qualsiasi reato e per chiunque e penso che con 25 anni effettivi di carcere hai pagato qualunque debito con la giustizia. 25 anni di carcere appaiono pochi a chi non conosce veramente il carcere.
So bene che non condividerà il mio pensiero, mi auguro solo che alcuni punti da me trattati, possano essere uno spunto per delle riflessioni.




