Gli ermellini hanno ribadito che stabilire i Paesi «sicuri» è compito dei governi e non dei magistrati: difficile che questa linea sia stata adottata senza aver «intuito» che pure in Lussemburgo la pensino uguale. Ma certi pm son già pronti alle barricate.
Sergio Mattarella (Ansa)
Il Colle ha avallato per anni i tagli alla sanità e ora se la prende con le liste d’attesa. Delle celle sovraffollate si accorge solo oggi. E di sicurezza sceglie di non parlare.
Sergio Mattarella (Getty Images)
Pace in Ucraina e in Medioriente, un pensiero a Cecilia Sala e alla libertà di informazione. E ancora lavoro, sicurezza, bullismo, violenza di genere. Il discorso del Capo dello Stato.
Per il capo dello Stato si tratta del decimo discorso di fine anno. Anche questa volta, come l'anno passato, le prime parole sono spese per la guerra. In un passaggio è chiaro il riferimento all'Ucraina: «La pace che non significa sottomettersi alla prepotenza di chi aggredisce gli altri Paesi con le armi, ma la pace del rispetto dei diritti umani, la pace del diritto di ogni popolo alla libertà e alla dignità».
Il presidente della Repubblica ancora una volta insiste sui temi dell'ambiente: «La spesa in armi otto volte che quella per il clima, spiega ricordando che si tratta di un'esigenza vitale per l’umanità». Poi parla di prevenzione del territorio: «Il mutamento del clima incide decisamente anche sugli eventi meteo che subiamo in Italia: ne abbiamo ripetute testimonianze. Le alluvioni non possono più essere considerate fatti straordinari. Sono frequenti e vanno quindi prevenute con lungimiranza, rimuovendo le condizioni che provocano sciagure».
Presto anche un pensiero per la giornalista detenuta in Iran, Cecilia Sala: «Interpreto, in queste ore, l’angoscia di tutti per la detenzione di Cecilia Sala. Le siamo vicini in attesa di rivederla al più presto in Italia. Quanto avviene segnala ancora una volta il valore della libera informazione. Tanti giornalisti rischiano la vita per documentare quel che accade nelle sciagurate guerre ai confini dell’Europa, in Medio Oriente e altrove. Spesso pagano a caro prezzo il servizio che rendono alla comunità». Una sponda, il Capo dello Stato la riserva anche alla sinistra quando parla di salari bassi: «I dati dell’occupazione sono incoraggianti. Resistono tuttavia aree di precarietà, di salari bassi, di lavoratori in cassintegrazione». Il capo dello Stato riserva grande attenzione ai giovani: «Un’attenzione particolare richiede il fenomeno della violenza. Tocca tutto il mondo ma diviene ancor più allarmante quando coinvolge i nostri ragazzi. Bullismo, risse, uso di armi. Preoccupante diffondersi del consumo di alcool e di droghe, vecchie e nuove, anche tra i giovanissimi. Comportamenti purtroppo alimentati dal web che propone sovente modelli ispirati alla prepotenza, al successo facile, allo sballo. I giovani sono la grande risorsa del nostro Paese. Possiamo contare sul loro entusiasmo, sulla loro forza creativa, sulla generosità che manifestano spesso. Abbiamo il dovere di ascoltare il loro disagio, di dare risposte concrete alle loro esigenze, alle loro aspirazioni».
Sulle condizioni delle carceri: «I detenuti devono potere respirare un’aria diversa da quella che li ha condotti alla illegalità e al crimine. Su questo sono impegnati generosi operatori, che meritano di essere sostenuti». Sulle donne: «Non vogliamo più dover parlare delle donne come vittime. Vogliamo e dobbiamo parlare della loro energia, del loro lavoro, del loro essere protagoniste». E infine invita il popolo ad agire: «Perché la speranza non può tradursi soltanto in attesa inoperosa. La speranza siamo noi. Il nostro impegno. La nostra libertà. Le nostre scelte».
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Oscar Farinetti (Ansa)
Marco Lisei: «I giudici indaghino su questa operazione condotta a spese dei contribuenti».