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Sulle pagine dei quotidiani spuntano annunci che pubblicizzano prodotti per la profilassi d’emergenza. Dopo il Covid, ecco il nuovo mercato che fa leva sulla paura.
Non più tardi di alcuni giorni fa mi è capitato di imbattermi in un fatto curioso. Leggendo Il Corriere della Sera, la mia attenzione è stata catturata dalla pagina di una pubblicità insolita per un giornale. Un uomo con indosso quella che sembrava una maschera antigas, un titolo in rosso che recitava «Reagisci agli agenti cbrn» (chimici, biologici, radiologici e nucleari) e il sottotitolo aggiungeva di prenotare un «kit individuale per la decontaminazione»; sotto, le specifiche di quanto contenuto nel suddetto kit: una maschera protettiva per le vie respiratorie, due filtri cbrn, contenitori aspersori di decontaminante in polvere Bx25 (un reagente progettato come profilassi per potenziali patogeni o agenti), un guanto diffusore del decontaminante, un blister di compresse di iodio. Il tutto per 1.200 euro.
Da qui alla ricerca in Internet il passo è breve e bastano poche e semplici parole chiave per rendersi conto che esistono decine di aziende, come Nbcsystem o Canevari, che mettono in commercio dispositivi di prevenzione o contrasto a potenziali attacchi batteriologici, materiali chimici o radiazioni. Così si trovano tute antigas integrali per quasi 10.500 euro, zaini con elementi di primo soccorso, maschere specifiche, i cui prezzi variano dai 200 ai 2.000 euro, guanti in nitrile o neoprene, ma anche attrezzature o macchinari per il lavaggio decontaminante. In questo caso le cifre lievitano tra i 14.000 e gli oltre 27.000 euro.
La prudenza non è mai troppa, ma se in questo caso ci fosse anche una non trascurabile componente legata alla paura? La legge del mercato consumistico, del resto, è chiara: anziché sopperire al bisogno con la produzione di beni, si crea il prodotto per poi reclamizzarlo e indurre quindi al bisogno di possederlo. E il terrore è un alleato prezioso per incrementare le vendite. Si tratta di una strategia che è stata ben rodata con il Covid. Chi non aveva fatto scorta di mascherine, gel igienizzante e tamponi nasali o laringei?
Certo, è pur vero un fatto. Ricordate quelli che dichiaravano a gran voce che la Storia, quella con la S maiuscola, fosse finita? Un frammento del filosofo greco Eraclito recita: “Polemos è padre di tutte le cose”. Polemos in greco significa guerra, da cui deriva in italiano l’aggettivo «polemico». La Storia, quella con la S maiuscola, non è affatto finita; anzi, per la verità si è mai fermata. E il suo motore è la guerra.
Ad oggi i conflitti nel mondo sono 59, calcolati con prudenza da Global peace index, mentre secondo altre stime, che considerano rivolte, guerre intestine, interetniche o regionali, sarebbero addirittura 185. In quest’ottica, sporgendo il naso al di là della guerra in Ucraina, a Gaza e in Libano, risulta infelicemente vicino al vero quanto dichiarato da Papa Francesco: «Il mondo sanguina a causa di una guerra mondiale a pezzi».
E forse qualcuno ancora rammenta che alcuni decenni fa, in piena Guerra fredda, non era insolito imbattersi in taluni che disponessero di uno scantinato adibito a rifugio anti atomico, anti chimico o anti batteriologico: riserve alimentari in scatola, sistemi di filtraggio dell’aria, generatori di energia elettrica e altre cose di questo genere. E se proprio quel modo di agire e di pensare fosse tornato a bussare alle nostre porte?
L’azienda chiude a 477 milioni, segnando una crescita del 54 per cento. Risorse mobilitate a supporto delle imprese italiane per 33,3 miliardi.
Al 30 settembre 2024, Sace, il gruppo assicurativo-finanziario controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, specializzato nel sostegno alle imprese e al tessuto economico nazionale, ha superato gli obiettivi previsti dal Piano industriale Insieme 2025. Il supporto complessivo alle imprese dall’inizio del Piano ha superato gli 88 miliardi di euro, coprendo oltre il 78per cento del target fissato per il triennio 2023-2025. Gli utili netti, pari a 477 milioni di euro, registrano un incremento del 54 per cento rispetto al 2023, grazie al miglioramento della rischiosità del portafoglio, una gestione efficiente dei costi e azioni mirate di recupero crediti.
Durante i primi nove mesi dell’anno che sta per concludersi, Sace ha mobilitato in tutto 33,3 miliardi di euro tramite garanzie, servizi assicurativi e iniziative a favore delle imprese italiane. Di questo plafond, 24,1 miliardi sono stati destinati a progetti di export e internazionalizzazione, mentre 9,2 miliardi hanno supportato la competitività sul mercato domestico. Complessivamente, più di 55.000 imprese italiane, perlopiù piccole e medie, hanno beneficiato di tali interventi.
Tra gli strumenti più rilevanti lanciati, Garanzia Archimede, ideata per sostenere i nuovi investimenti infrastrutturali e produttivi nel Paese. Esso consente alle banche di erogare finanziamenti con garanzie fino al 70 per cento da parte di Sace. Dall’avvio dell’operatività, sono state deliberate 33 operazioni per un valore di 4,9 miliardi di euro, mentre ulteriori 5,3 miliardi sono previsti entro l’inizio del 2025. I progetti chiave supportati includono: un finanziamento di 101 milioni per lo sviluppo del quartiere sostenibile UpTown; 200 milioni per digitalizzare e modernizzare l’infrastruttura idrica; altrettanti 200 milioni di euro destinati all’efficientamento della rete idrica in 400 Comuni italiani.
Intanto Sace ha continuato a promuovere il programma Push, che finanzia controparti estere nei mercati ad alto potenziale per l’export del Made in Italy. Al 30 settembre 2024, il programma ha raggiunto un valore complessivo di 7,3 miliardi di euro. Mentre l’altra innovazione di quest’anno è stata la polizza Prc (Protezione rischio clima), che tutela le imprese contro danni da calamità naturali. Disponibile anche in formato digitale, la soluzione è stata affiancata da un nuovo schema assicurativo per supportare le imprese colpite da eventi catastrofali, in collaborazione con le compagnie assicurative italiane.
Il penultimo trimestre 2024 segna una crescita per il gruppo. Gli strumenti innovativi e le strategie di commerciali messe in campo consolidano Sace come partner strategico per le aziende italiane, con la prospettiva di proiettare il Sistema Paese verso nuovi traguardi di sostenibilità e competitività globale.