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Il turismo slow, un mezzo per scoprire il territorio in modo diverso, piace sempre di più. E il treno è il protagonista di questa rivoluzione che ha preso piede anche in Italia. Un settore di cui è protagonista Fs, grazie a un’offerta variegata che fa dell’intermodalità, ovvero dei collegamenti con bus, aeroporti e porti, uno dei suoi punti di forza.
- Il gruppo, che ha già 30 collegamenti con l’estero, investirà 16,5 miliardi fino al 2028. Già autorizzato il progetto Sardegna-Corsica-Toscana. In corso l’iter per raddoppiare il cavo sottomarino con la Grecia.
- L'elettrodotto Elmed, che unirà Italia e Tunisia, si inserisce nel Piano Mattei: l’obiettivo è diventare l’hub del Mediterraneo. L’infrastruttura ha ricevuto fondi pure da Ue, Bei e Banca mondiale.
Lo speciale contiene due articoli.
L'uzbeko, riconfermato alla guida della Federazione internazionale della scherma per il quinto mandato, assicura: «Mi impegno a garantire un futuro promettente per la scherma, promuovendone uno sviluppo dinamico. Farò tutto il possibile per realizzare questo obiettivo, nonostante i recenti tentativi di denigrare e calunniare il nostro amato sport, trasformandolo in un’arena di conflitti che nulla hanno a che fare con i valori sportivi».
Se l’Europa resta la regina della scherma a livello internazionale, con l’Italia tradizionalmente fra le nazioni da battere (tanto da aver conquistato 50 ori olimpici nella sua storia), lo scenario di questo sport sta cambiando. Le nazioni extra Ue stanno conquistando sempre più spazi: dopo l’affermazione di Cina, Corea del Sud e Giappone, ora è il turno dei Paesi del Nord Africa.
Agli ultimi Giochi di Parigi, l’Egitto ha festeggiato la sua prima medaglia, con il bronzo nella spada di Mohamed El-Sayed, e la Tunisia ha ottenuto un argento nella sciabola con Farès Ferjani. Ma, mentre la scherma diventa sempre più popolare in tutto il mondo, il rischio di un ridimensionamento all’interno delle Olimpiadi cresce, visto l’assalto dei “nuovi” sport. A Los Angeles, nel 2028, torneranno lacrosse, softball, baseball e cricket e debutteranno squash, paraclimbing e flag football, un mix fra football americano e ruba bandiera: invece di placcare i giocatori, si fermano strappando la bandiera che portano sulla schiena. Fuori invece boxe, per la prima volta dopo 124 anni, e altri mostri sacri come sollevamento pesi e pentathlon, a cui non è bastato essere stato inventato da Pierre de Coubertin, il padre dei Giochi moderni.
E altre discipline hanno già iniziato a sgomitare per poter partecipare a Brisbane 2032: guida i contendenti il padel, seguito da bocce e dischi volanti, con una delegazione della World flying disc federation che ha incontrato il comitato organizzatore australiano.
L’obiettivo del Cio è quello di coinvolgere sempre più tifosi e spettatori, soprattutto fra i giovani, anche se alcune scelte si sono trasformate in un boomerang. Ad esempio, a Parigi, la già contestata breakdance è finita al centro di una polemica mondiale dopo la pessima performance di un’atleta australiana, che poi, travolta dalle critiche, ha annunciato il ritiro. Spiazzate dai cambiamenti, le discipline tradizionali temono quindi di vedere un ridimensionamento dei loro spazi.
In questo contesto, alla guida della Fie, la Federazione internazionale della scherma, è stato appena confermato per il quinto mandato l’uzbeko Alisher Usmanov. Una vittoria annunciata (120 voti a favore sulle 146 federazioni che hanno partecipato alle elezioni), visto che la sua candidatura era stata sostenuta da 103 Paesi, ma che ha anche un significato politico: Usmanov, infatti, si era auto sospeso nel 2022 dopo essere stato colpito da sanzioni legate alla guerra in Ucraina, in quanto accusato di essere troppo vicino al Cremlino. A sfidare l’uzbeko è stato lo svedese Otto Drakenberg, che però ha subito una sconfitta schiacciante. Non solo non è riuscito a recuperare terreno, ma Usmanov ha ottenuto il sì anche di Paesi che non avevano sottoscritto la sua candidatura, come l’Italia. Il presidente Fis Paolo Azzi ha spiegato a Pianeta Scherma le sue ragioni, sottolineando proprio le difficoltà che aspettano questo sport: «Lo voteremo perché non siamo interessati ad appoggiare una candidatura di pura testimonianza, né a perseguire una politica di contrapposizione, che, nella situazione data, rischierebbe di isolarci e renderci irrilevanti», tanto più che «dopo Los Angeles l’intero assetto degli sport olimpici sarà rimesso in discussione e la scherma sarà chiamata a difendere il suo spazio dalla pressione di nuove discipline mediaticamente ed economicamente forti». Posizione non condivisa da tutta la federazione, tanto che Daniele Garozzo, ex campione olimpico e candidato al consiglio federale della Fis per il prossimo quadriennio, ha criticato la scelta pur ricordando lo spettro dell’addio alle Olimpiadi: «Non vorrei che il Cio, soprattutto quando avrà lasciato Bach, possa trattare la scherma come ha trattato la boxe, estromettendola dai Giochi». Alla fine, durante il congresso, Paolo Azzi ha ottenuto un primo risultato con l’elezione nel comitato esecutivo della Federazione internazionale di scherma. Nel prossimo quadriennio nella Fie l’Italia sarà rappresentata anche da Antonio Fiore in commissione Medica, Giandomenico Varallo nella commissione Semi, Giuseppe Cafiero in commissione Regolamenti, Maurizio Randazzo nella commissione Legale e da Leonardo Patti, nominato dal Comex nella commissione Veterani.
Sicuramente sulla rielezione ha pesato il fatto che, proprio grazie al lavoro di Usmanov, la scherma nel 2021, ai Giochi di Tokyo, è passata da 10 a 12 medaglie. Alla testa della Fie per la prima volta nel 2008, il magnate è stato poi rieletto nel 2012, nel 2016 e nel 2021. Ai tempi dell’Urss faceva parte delle nazionali di scherma giovanile e adulta dell'Uzbekistan e possiede il titolo di maestro dello sport. Nel tempo ha apportato molte innovazioni, come l’adozione di schermi a Led multimediali e di sensori senza fili per rendere più coinvolgenti gli incontri, e ha lanciato programmi per sostenere economicamente le federazioni meno ricche in modo da rendere la disciplina sempre più popolare: lui stesso ha donato alla Fie oltre 87 milioni di dollari dei suoi fondi personali. «Mi impegno a garantire un futuro promettente per la scherma, promuovendone uno sviluppo dinamico. Farò tutto il possibile per realizzare questo obiettivo, nonostante i recenti tentativi di denigrare e calunniare il nostro amato sport, trasformandolo in un’arena di conflitti che nulla hanno a che fare con i valori sportivi. Come noto, sono attualmente soggetto a restrizioni che considero ingiustificate e che sto contestando nelle sedi opportune. A tal riguardo, ribadisco di aver sempre agito nell’esclusivo interesse della Fie e confermo il mio impegno a intraprendere ogni azione necessaria affinché tali provvedimenti, privi di fondamento giuridico, non abbiano alcun impatto sulle attività e sull’integrità della Federazione. Sono fermamente convinto che la scherma stia per entrare in una nuova era di prosperità e di successi brillanti. Sono altresì certo che questo sport, con la sua tradizione e il suo fascino universale, meriti di assicurarsi un posto sul podio tra le discipline olimpiche più seguite. Un traguardo pienamente raggiungibile nei prossimi anni», ha detto dopo la conferma.
Usmanov ha iniziato a costruire la sua fortuna prima della caduta dell’Urss grazie alla produzione di sacchetti di plastica per poi fondare Usm, una holding privata russa attiva nei settori metallurgia, estrazione, telecomunicazioni, tecnologia e It. Forte il suo legame con l’Italia, dove ha effettuato numerose donazioni per il restauro di monumenti e opere d’arte, fra cui la navata della Basilica Ulpia e il colonnato del Foro di Traiano a Roma. Tanto da essere insignito della cittadinanza onoraria di Arzachena, in Sardegna, e da essere nominato da Sergio Mattarella commendatore dell’ordine al merito della Repubblica.
Intanto sono stati stabiliti i primi piani per il futuro della Fie: proprio l’Uzbekistan ospiterà i campionati del mondo assoluti del 2027, mentre i mondiali giovani e cadetti si terranno sempre lo stesso anno a Tallinn, in Estonia. Ufficializzate anche, per le prossime due edizioni dei campionati del mondo veterani, la candidatura del Bahrain per il 2025 e l’assegnazione per il 2026 a Tbilisi, in Georgia.