Popolari, socialisti e liberali incontrano i Verdi per il sostegno al bis del presidente che ieri ha sentito Stefano Bonaccini e incontrerà solo martedì Fdi. Nicola Procaccini: a oggi non esistono le condizioni per il nostro sostegno. Si decide il 18.
I popolari chiedono una stretta sull’immigrazione e un ripensamento del Green deal. Inaccettabile per i verdi, ma difficile da digerire pure per i socialisti. All’Europarlamento alla Von der Leyen potrebbero mancare i voti.
Autonomia: il ministro Nello Musumeci contro Luca Zaia, che chiedeva l’inizio delle negoziazioni col Veneto. Le Regioni rosse corrono per il referendum abrogativo prima che Stefano Bonaccini decada.
Giorgia Meloni si astiene: «Vedremo cosa vuol fare la Von der Leyen». Ira di Matteo Salvini, critico pure Antonio Tajani. Viktor Orbán vota a favore di António Costa.
I nomi indicati dagli Stati membri vanno sottoposti ai deputati, i quali dovranno poi esprimersi (nell’insieme e non singolarmente) su commissari e Alto rappresentante.
È la prima volta che l’Italia rifiuta di piegarsi ai diktat di Bruxelles. Il premier ha varie possibilità: ottenere un commissario di peso, o dare battaglia all’Eurocamera e divenire capo dell’opposizione. Magari sperando che alla conta la candidata tedesca sia silurata.