Il teologo Mancuso è «preoccupato». Il presule di Torino ha detto un’ovvietà (scusandosi pure): ci si salva solo credendo in Cristo. Per lui, che se la prende persino con San Pietro, la Chiesa deve «rinunciare al primato» e proclamare solo una vaga «spiritualità».
Scampato alla morte, aveva detto: «Sono qui per fortuna o grazie a Dio». Apriti cielo: Vito Mancuso lo tratta da miscredente perché confonde divino e caso. In realtà la sua uscita è molto umana: è tipico dell’uomo non possedere il proprio destino.