Reggio Emilia: mamma e nonno, stranieri, avrebbero picchiato la quattordicenne imponendole l’islam. «Interdetti studi, sport e amici. La madre la colpiva con la scopa».
Una donna coperta da un telo nero che lascia liberi solo gli occhi è nient’altro che un oggetto sessuale di proprietà dell’uomo. Tollerare questo dogma barbaro, come nella scuola di Monfalcone, è fare un altro passo verso l’islamizzazione del nostro Paese.
Dal rapporto dell’istituto di ricerca emerge che tre italiani su cinque si sentono minacciati da chi vuole importare la separazione di uomini e donne in pubblico o il velo integrale. E meno male. Intanto si scopre che il 90% delle immigrate è violentato sui barconi.
La Francia, insanguinata dai terroristi islamici, vietò il niqab per ragioni di sicurezza. Ma l'ente dice no: «Violati i diritti».
Gli esperti del Viminale inviati a Claviere scoprono l'ennesimo scandalo: «I gendarmi hanno tentato di espellerli eludendo il trattato di Dublino». I sindaci di confine confermano: «Accade molto spesso».
Il negozio si chiama Hijab paradise, lo ha creato una giovane marocchina: «Non mi interessa l'integrazione, ma volevo lo ius soli». Con la scusa della moda, si fanno largo rivendicazioni comunitarie e politiche. E il giornalismo progressista diventa complice