L’obiettivo del nuovo presidente Usa è rompere l’asse sino-russo sfruttando le divergenze in corso, dal gas ai migranti a Vladivostok. Limitare l’avvicinamento al Dragone può convenire pure allo zar.
Dopo Parigi, eliminano i limiti all’uso dei missili Polonia, Finlandia e Canada. Washington cauta, Berlino sceglie la riservatezza. Giorgia Meloni: «No a escalation, rafforziamo le difese aeree». Il rischio è che Kiev colpisca obiettivi sensibili innescando ritorsioni nucleari.
Messaggio forte dal Cremlino: «Abbiamo armi in grado di distruggere l’America». Cina fredda sulle atomiche in Bielorussia: «Servono sforzi per la pace». Francoforte rivela: l’export di greggio russo è rimasto invariato.
Gli Stati Uniti guardano all’Africa. A partire da domenica, il segretario di Stato americano, Tony Blinken, si recherà nel continente, nel tentativo di contrastare la crescente influenza di Russia e Cina sull’area.
L’influenza internazionale di Mosca, soprattutto in Africa, si estrinseca anche attraverso la fornitura di materiale bellico. A dimostrarlo è un report dell’Istituto Internazionale di Ricerche sulla Pace di Stoccolma, pubblicato nel marzo del 2021, secondo cui tra il 2016 e il 2020, la Russia ha consegnato armi a 45 Stati.