Dopo lo scandalo dell’appello alla jihad nell’università di Torino occupata, il rettore chiama il questore, che manda una diffida. L’imam: «Siete un Paese islamofobo».
Gli studenti antagonisti negano le foibe, si scontrano con la polizia e occupano un edificio. La docente li difende e attacca gli agenti. Il rettore pensa ai «fascisti».
All'assemblea di istituto, e senza alcun contraddittorio, gli esponenti del gruppo di Mattia Santori istruiranno i ragazzi su «democrazia e attualità». La dirigente giustifica così: «Non sono un partito».