Oggi a Praga il Consiglio europeo informale a 27 dal quale però non sono previste conclusioni. Italia e altri Paesi propongono un corridoio di prezzo che consenta al mercato di funzionare.
Il Commissario europeo all’energia Kadri Simson (Ansa)
Le decisioni sui prezzi dell’energia slittano a dopo il vertice di Praga di venerdì. Ma già i tre interventi d’urgenza (riduzione dei consumi, tetto ai ricavi e tasse) necessitano a livello nazionale di passaggi tecnopolitici complessi.
Il ministro Roberto Cingolani: «Ecco il mio piano anti rincari: indicizzare il prezzo agganciandolo a Borse un po’ più stabili del Ttf». E ha informato delle idee del governo pure Giorgia Meloni.
Svelato il progetto della Commissione in vista del Consiglio di domani: «Bisogna appiattire la curva dei consumi». Lo scopo: azzerare i flussi da Mosca a qualsiasi costo.
Da Sergio Mattarella a Pierre Moscovici, tutti invocano la manna da Bruxelles. Però i guai col metano li ha causati proprio la sua scelta di centralizzare i meccanismi di formazione dei prezzi.