Il nuovo leader Usa avverte Kiev: «Pronti a meno aiuti». E valuta l’uscita dalla Nato. Volodymyr Zelensky chiede «garanzie certe» dallo zar. Il Cremlino: «Siete voi a non trattare».
A Kiev funerali per il leader ucraino Pavlo Vedybida (Ansa)
Legami sempre più stretti tra Mosca e Pyongyang: incontro fra ministri della Difesa. La centrale nucleare di Zaporizhzhia rischia il suo terzo blackout in questo mese.
Secondo «Le Monde», Francia e Gran Bretagna stanno valutando se inviare i propri soldati in Ucraina: è solo l’ultimo segnale di una folle voglia di conflitto mondiale che pare attanagliare le cancellerie europee. Solo il nuovo leader americano può salvarci.
Quando l’Ucraina esce dall’Urss è grande il doppio di quando vi era entrata, grazie alle regioni donategli da Lenin e successori. La Russia è la prima a riconoscere il nuovo Stato, che promette: mai con la Nato.
Il tycoon non parla né della telefonata con Vladimir Putin né degli Atacms. Mossa che potrebbe celare la sua vera dottrina: mettere pressione ai belligeranti e aprire le trattative. Obbligando Volodymyr Zelensky a cedere sul ritiro dei russi e lo zar a recedere dall’abbraccio con la Cina.
Da oggi assemblea parlamentare dell’Alleanza atlantica: l’Italia chiede impegni nel Mediterraneo.