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Servono proposte culturali ed educative per difendere i bambini. Lo sdoganamento in atto nella società deve essere fermato.
Il farmaco che aiuta bambini e bambine a cambiare sesso va ritirato. Non c'è altra soluzione. Che il servizio sanitario nazionale sia arrivato a inserirlo nel prontuario a disposizione dei medici, consentendone la prescrizione quasi fosse una pillola per regolare il ciclo mestruale o l'acne, è qualche cosa di non tollerabile.