Il carcere di Montorio (Verona) dove è detenuto Filippo Turetta. Nel riquadro un frame del colloquio con i genitori (Ansa)
Nicola Turetta è finito nel tritacarne dei soliti moralisti per le parole dette al figlio Filippo. Un dialogo spiato, diffuso e commentato nonostante fosse solare il tentativo d’evitare che l’assassino di Giulia Cecchettin si uccidesse. Ha scelto, insomma, di agire da padre.
La manifestazione è politica e diventa il pretesto per attaccare il governo e Israele. Presenti molti leader di sinistra, Elly Schlein in testa. Tutti contro il patriarcato, ma quello islamico pare che vada benissimo. Ciliegina sulla torta: l’assalto squadrista alla sede di Pro vita.