In uno scambio di messaggi con un altro collega ospite alla sua festa, la giornalista indagata per stupro assicura al suo interlocutore che organizzeranno un viaggio insieme grazie al risarcimento che incasserà.
Al «Fatto», SaraGiudice giura: le effusioni con la collega non furono forzate e tutti erano lucidi. Ma si contraddice sul comportamento del tassista. Lui e i pm sostengono: «I tre erano brilli». E la presunta vittima diceva: «Mi sono saltati addosso e mi davano ordini».