Al margine del paesino c’è un campo di una trentina di metri scoperti al nemico in piena esposizione. Trenta passi fatali ci dividono dalle trincee, da qui si corre dietro all’ufficiale di collocamento che va a controllare i cambi di unità. Inizia la prima parte della roulette a cui sono sottoposti tutti i giorni questi uomini.
(Credit: Niccolò Celesti)
Tra Irpin e l’esercito invasore si stende una terra di nessuno in cui si incrociano combattenti cosacchi, volontari della Croce rossa e cadaveri colpiti dai tiratori scelti. Poco oltre, 10.000 civili tenuti in ostaggio.