«Evasori», «corporativi», «bulli»: i conducenti delle auto bianche sono il nemico pubblico dell’estate. In realtà scontano sulla loro pelle le mancanze del trasporto pubblico e l’inettitudine della politica.
Il vicepresidente della sigla milanese Tam Luciano Barletta: «La giunta meneghina porta avanti battaglie strumentali perché vuole intestarsi il merito delle nuove licenze e preparare il terreno allo sbarco delle multinazionali».
Alessandro Genovese, dell’Ugl: «Sulla doppia guida ritardi e troppa burocrazia».
Claudio Giudici, Uritaxi: «Le lunghe file viste in tv riguardano periodi di afflusso straordinario dei turisti. Il confronto con Parigi o Madrid? Lì il bacino è diverso».
Il sindaco sogna di abbassare il limite a 30 km all’ora, i report spiegano però che in centro la velocità di marcia è già più bassa. Tra i taxi che non si trovano (e costano tanto) e i rincari del trasporto pubblico, muoversi a Milano sta diventando impossibile.
Riccardo Ruggeri: «È il Sessantotto dell'estremismo verde».