Lo Stato ha comprato a caro prezzo Aspi sostenendo che l’«esproprio» era impossibile. E ha anche premiato la famiglia con lauti ristori. Per l’Autostrada dei parchi, invece, ha tirato dritto. Ma lì non ci sono stati i 43 morti.
L'inchiesta su Luca Di Donna punta ad altri possibili complici. Intanto emerge che i costruttori abruzzesi hanno lasciato l'avvocato Alberto Bianchi dopo i guai giudiziari e si sono rivolti al professionista vicino al leader M5s.
Alberto Bianchi puntava alla famiglia veneta come «sponsor» della Leopolda 2014. E provò due volte a ottenere fondi dagli abruzzesi, vicini a Franco Massi, giudice contabile che aveva messo la fondazione in contatto con Volkswagen.
La Finanza rileva «discrasie» nel bilancio 2018 e cita i 60.000 euro all'hacker di Matteo Renzi.
Gli inquirenti collegano i contributi degli imprenditori al salvadanaio dell'ex premier a vari benefici legislativi. Tra gli sponsor, Beniamino Gavio, Carlo Toto, Michele Pizzarotti, Menarini, Pietro Di Lorenzo (quello del vaccino anti Covid) e British tobacco.