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Foibe, Meloni spezza la congiura del silenzio
Giorgia Meloni visita il Treno del ricordo fermo alla stazione di Trieste (Ansa)
Primo premier a Basovizza, ha chiesto «perdono a nome della Repubblica» per l’indifferenza che ha avvolto le tragedie accadute a causa delle repressioni di Tito. E promette ai familiari di martiri ed esuli: «La memoria di ciò che è avvenuto qui non svanirà mai».
Novembre 1953: la rivolta di Trieste
Barricate nel centro di Trieste nel novembre 1953 (Getty Images)

Settant'anni fa la città fu interessata da gravi scontri di piazza tra la polizia angloamericana del Territorio Libero e i manifestanti che chiedevano il ritorno all'Italia, stretti tra la Guerra fredda e la minaccia della Jugoslavia del maresciallo Tito. Sei morti e decine di feriti.

La proposta di Fdi: «Via le onorificenze al maresciallo Tito»
Tito (Getty Images)
A novembre il Parlamento deciderà se cancellare la vergogna delle decorazioni concesse dallo Stato al mandante delle foibe.
«Panorama» ha dato un nome a cinque dei marò trucidati da Tito
Grazie ai soldi raccolti dal nostro settimanale, l’analisi del dna ha dato un’identità a cinque dei 21 militari gettati in una fossa comune a Ossero, nel 1945. Lo studio dei resti ha permesso di fare luce sulla crudeltà comunista: oltre alla fucilazione vi fu lo scempio dei corpi.
I resti dei marò trucidati da Tito torneranno ad avere un nome
A sinistra il tenente colonnello Massimiliano Fioretti direttore del Sacrario di Redipuglia. Al centro Paolo Fattorini, direttore della Scuola di specializzazione in Medicina Legale a Trieste. A destra un ex ufficiale dei lagunari
Consegnate al laboratorio dell’ateneo di Trieste 27 cassette che contengono le ossa dei militari della X Mas, torturati e sepolti nella fossa di Ossero. Per il loro riconoscimento «Panorama» aveva raccolto 26.000 euro.
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