tasso mutuo

Con la Bce che ha confermato che non vedremo rialzi dei tassi almeno per un po’, il mercato dei mutui (e più in generale dei finanziamenti) ha iniziato a scendere. Facile.it ha esaminato i Futures sugli Euribor, che rappresentano le aspettative di mercato, scoprendo che le rate dei mutui variabili italiani potrebbero iniziare già a diminuire dal secondo trimestre 2024 con un calo che, per un finanziamento medio (su un mutuo da 126.000 euro in 25 anni, valore finanziato del 70%, Tan iniziale 0,67% ed Euribor3m+1,25%), sarebbe intorno ai 10 euro, per arrivare a quasi 100 euro entro la fine dell’anno e 120 euro entro giugno 2025.

Per quanto riguarda il tasso fisso, il nostro Paese si posiziona nei gradini bassi della classifica europea con un valore di 2,89%: solo Grecia e Germania fanno peggio, con indici fissi che partono, rispettivamente, da 3,20% e 3,12%. Sul fronte del tasso variabile, invece, l'Italia mantiene il suo primato con 1,32% e nessuno, tra i Paesi analizzati, offre un tasso iniziale migliore.

La decisione della Bce di aumentare dopo 11 anni il costo del denaro ha imposto un inevitabile rialzo dei valori dei mutui. Secondo l’indagine che Facile.it ha realizzato per la Verità, per chi cerca un prodotto a lunga scadenza, 25 anni, il tasso variabile è di gran lunga più conveniente oggi rispetto a un prodotto a rata fissa.

Il mutuo garantito al 100% dallo Stato è un flop
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Doveva essere la soluzione a tutti i mali per i giovani interessati al mattone. Invece, a pochi mesi dagli annunci del governo Draghi, i mutui al 100% con garanzia statale si stanno già arenando. Il motivo? I tassi sono troppo alti.



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