Tutti i congressi sull’emergenza ambientale hanno seguito lo stesso schema: le buone intenzioni iniziali, il panico di non riuscire, l’improvviso tripudio collettivo e il risveglio nel pianto. Sarebbe l’ora di dire basta.
L’accordo sul clima raggiunto a Dubai è stato celebrato come storico. Eppure, il documento evidenzia il futuro ruolo delle fonti energetiche «di transizione», tipo il metano. E invita ad «accelerare» sull’atomo.
Alla Cop 28 non c’è solo il presidente Sultan al-Jaber a frenare sull’addio al fossile (costretto a una finta retro), ma prendono la ribalta i 22 Paesi che spingono per l’atomo e Bill Gates che ridimensiona gli obiettivi green.