Roberto Speranza (Ansa)
A inizio 2020, circoscrivere la Bergamasca poteva contenere il contagio. L’ex premier incolpa la Regione, ma da carte esclusive emerge che a evitare la stretta fu il governo centrale, anche su impulso dei dem lombardi.
Proseguono senza sosta le archiviazioni preventive delle inchieste sulla pandemia. Non c’è infatti troncone d’indagine che alla fine non si concluda con un non luogo a procedere e con tante scuse agli indagati, a cominciare da Roberto Speranza, ex ministro della Salute ai tempi del Covid, per finire con Giuseppe Conte il quale, nel momento in cui l’Italia aveva il primato dei morti per virus, sosteneva che il nostro Paese era preso a esempio in tutto il mondo per il modo con cui aveva affrontato la malattia.
Il titolare della Salute insiste con l’obbligo di mascherina a scuola anche a dispetto di altri membri del governo. E vara un ridicolo «bonus psicologo» per rimediare ai danni che lui stesso ha provocato. Una farsa pericolosa.