In Italia ci troviamo ogni due per tre a discutere del nulla (argomento altissimo in filosofia, argomento vomitevole in politica). L’ultimo riguarda l’onorevole Chiara Colosimo, deputata di Fratelli d’Italia e nata nel 1986. Notatevi bene questa data. Qual è il nulla di cui si discute? La Colosimo è candidata, da parte del governo, alla presidenza della Commissione nazionale antimafia. Apriti cielo e spalancati fogna. La sinistra, il centrosinistra, insomma quelli che non sono al governo, hanno alzato le barricate. No, la Colosimo no perché sarebbe amica (dicono loro e lo sostengono anche oggi su Repubblica due autorevoli commentatori) di Luigi Ciavardini, ex Nar (appartenente ai Nuclei armati rivoluzionari, un’organizzazione terroristica italiana a ideologia neofascista e neonazista) condannato per essere stato uno degli esecutori materiali della strage di Bologna di quel terribile 2 agosto 1980 e anche per altri due omicidi.
Prima di tutto c’è un’ovvia considerazione relativa alle date. Nel 1980 la Colosimo non era ancora nata. Sarebbe nata sei anni dopo. Ciavardini, condannato a 30 anni di reclusione nel 2007, è residente nel carcere di Rebibbia. Allora: o la Colosimo, prima del concepimento e della successiva nascita, ha goduto di una vita soprannaturale in attesa della reincarnazione dalla quale aveva poteri di influsso sul mondo e anche sui Nar (e quindi su Ciavardini) oppure in tutto questo centra come i cavoli a merenda. Considerazioni ovvie ma, poiché si parla del nulla, l’ovvietà diventa un pensiero profondo.
Detto questo della Colosimo, tramite soggetti a lei vicini sentiti da Il Fatto, che ha relegato la notizia a pagina 9, si è venuti a sapere che la deputata «conosce Ciavardini da oltre dieci anni come chiunque sia entrato a Rebibbia». Il riferimento è a una associazione che si chiama Gruppo idee, costituita nel 2007 per fornire attività di sostegno ai detenuti, presidente della quale è Germana De Angelis, moglie di Ciavardini. Le stesse fonti sentite dal Fatto ci dicono che «Colosimo non nega di conoscere l’ex Nar, ma nell’ambito delle attività istituzionali svolte nel carcere romano quando era consigliere regionale del Lazio».
Pare a voi, gentili lettrici e gentili lettori, che questo sia sufficiente per affermare che la medesima Colosimo non è adatta a quell’incarico perché si troverà ad affrontare il coinvolgimento degli eversori neofascisti nella strategia stragista mafiosa degli anni 92-94 e il ruolo della falange armata? Proprio in Italia viene detto questo? Facciamo il caso, solo ad esempio, di Sergio D’Elia, ex terrorista che in gioventù aveva militato nella organizzazione terroristica di estrema sinistra Prima linea. Dopo 12 anni di carcere per banda armata e concorso morale in omicidio volontario, come sulla via di Damasco, ma senza cadere da cavallo, è divenuto sostenitore della non violenza e tra il 2006 e il 2008 è stato deputato della Rosa nel pugno. Ora è segretario dell’associazione Nessuno tocchi Caino. In più ieri sull’Unità ha proposto l’abolizione del carcere. Avrebbe detto Francesco Guicciardiniexpertus loquor, parla da esperto. Vogliamo parlare dei signori Francesca Mambro e Valerio Fioravanti? La prima ritenuta colpevole dell’omicidio di 96 persone e complessivamente condannata a nove ergastoli, 84 anni e 8 mesi di reclusione, il secondo esponente dei Nar, come Ciavardini, ritenuto colpevole di diversi reati, tipo l’omicidio di 95 persone delle quali 85 nella strage di Bologna. A quanto ci risulta questi signori vanno in giro per tutta Italia a tenere conferenze, Fioravanti tra l’altro sposato con la Mambro. Nella nostra cultura cristiana occidentale ci sono il pentimento e la conversione, ma da lì a diventare divulgatori di scienza e sapienza il passo può essere considerato, ma con una certa prudenza.
Vogliamo considerare tutti i terroristi di sinistra che vanno a tenere conferenze e corsi nelle università? Strano, no? Soprattutto in considerazione del fatto che a papa Benedetto XVI fu proibito di tenere una conferenza (tra l’altro avendone assoluta competenza essendo uno dei maggiori teologi del XX secolo) il 20 novembre del 2007. Che mondo strano. Pare quasi superfluo parlare del caso Sofri, divenuto guru dopo essere stato condannato come mandante dell’omicidio a sfondo terroristico del commissario di polizia Luigi Calabresi nel 1972. Contro la carcerazione di Adriano Sofri si sollevarono intellettuali italiani molti dei quali liberali, ma ex comunisti, e suoi amici e attivisti nel movimento Lotta continua.
Chiudo con una domanda. Con tutto questo, che cosa ha commesso di così rilevante Chiara Colosimo per non potere accedere a quella carica? Nulla. E se qualcuno ritiene che, viceversa, abbia commesso qualche cosa che non doveva ne porti le prove, con la consapevolezza che un’opinione, anche se viene da sinistra, almeno per ora, nel Codice di procedura penale non è considerata notizia criminis o prova.