Ci mancava solo Massimo D'Alema a far da levatrice al governo della vergogna. Ma l'ex presidente del Consiglio ed ex ministro degli Esteri che andava a braccetto con gli hezbollah, alla fine è arrivato a benedire la nascita di un nuovo esecutivo 5 stelle-Pd. Lo ha fatto ricordando che 24 anni fa un colpo di mano, sotto gli occhi compiaciuti di Oscar Luigi Scalfaro, portò alla nascita del governo di Lamberto Dini, mettendo in un angolo Silvio Berlusconi, che aveva vinto le elezioni del 1994, e aprendo la strada alla successiva vittoria di Romano Prodi.
Beppe Grillo si scaglia contro il Bullo: «Avvoltoio». Ma poi si mette nelle mani del Quirinale. Per gli ex alleati solo insulti. Mentre il premier prepara la resa dei conti alle Camere.
La capigruppo si spacca in due e convoca l'Aula oggi alle 18 per decidere il calendario della sfiducia. Da una parte sinistra e grillini, dall'altra Lega-Fi-Fdi. Presidente del Consiglio atteso, con calma, il 20.
Il giornale degli avvocati e i giuristi che contano incensano l'ex «burattino». Con la regia di Sabino Cassese.