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Ora anche la Shell abbandona il Mar Rosso
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  • Il colosso petrolifero britannico dice addio alla rotta che passa per il Canale di Suez. Un problema enorme: probabile un’impennata dei prezzi (non solo del greggio). Finalmente si muove pure Bruxelles: via libera a missione navale europea per fermare gli Huthi.
  • Intanto l’Iran lancia missili su Siria e Iraq: «Abbiamo colpito una base del Mossad».

Lo speciale contiene due articoli.

Shell scova importanti riserve a Tirana. Intanto l’Italia resta bloccata dai diktat green.
Dopo anni da fanalino di coda, nel 2022 il London stock exchange è cresciuto del 3,2% a fronte di un crollo di oltre dieci punti dell’indice mondiale. L’esperto: «Pesa la forte presenza di titoli legati all’energia».
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Nel 2018, già in corso il processo Opl 245, Abuja mostrò interesse per avviare le estrazioni di greggio. Una strana contraddizione.
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  • Il 29 gennaio ci sarà l'ultima udienza del processo sul giacimento nigeriano Opl-245 dove sarebbe circolata una tangente da un miliardo di dollari. L' amministratore delegato Claudio Descalzi è indagato per corruzione internazionale. C'è attesa per sapere se il testimone chiave Isaac Chinonyerem Eke questa volta si presenterà. Ma intanto in un altro filone di indagini, quello algerino con una presunta mazzetta da 197 milioni di dollari, la corte di appello ha assolto tutti spiegando che «il fatto non sussiste».
  • A Lagos e dintorni è tutto fermo. Mentre i dirigenti italiani che trattarono l'operazione sono finiti sotto processo, quelli di Shell sono usciti dall'azienda e si sono rifatti una vita professionale.

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