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Ucraina impantanata, Zuppi torna a Mosca
Il cardinale Matteo Zuppi e il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov (Ansa)
Dopo la tregua con Zelensky, il Papa manda il capo della Cei a discutere con Lavrov sul ricongiungimento dei bambini «russificati». I due si stringono la mano a favore di camera: un timido passo (forse) verso la pace, cercata dagli alleati di Kiev e dai militari esausti.
Lavrov: «Contro Mosca avventura suicida»
Sergej Viktorovič Lavrov, ministro degli Affari esteri della Federazione russa (Ansa)
  • Il ministro degli Esteri russo all’Onu: «Insensato e pericoloso cercare di lottare per la vittoria contro una potenza nucleare». Il cinese Wang Yi: «Pechino non sta gettando benzina sul fuoco». Monito della Santa Sede: «Rispettare il diritto umanitario».
  • Visitando la frontiera col Messico, la candidata dem Kamala Harris ha tuonato contro l’immigrazione.

Lo speciale contiene due articoli

Tregua in Nagorno Karabakh. Ma la popolazione armena manifesta contro il governo
La protesta di fronte al palazzo del governo a Yerevan (Ansa)
  • Accordo per il cessate il fuoco nella regione separatista dell’Azerbaijan che era sotto i bombardamenti di Baku. Uccisi peacekeeper russi. Folla inferocita a Erevan.
  • Il leader ucraino parla alle Nazioni Unite. Sergej Lavrov si scaglia contro l’Occidente. Secondo la Cnn, le forze di Kiev hanno attaccato con i droni le milizie sudanesi.

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Guerra del grano in Europa orientale. Kiev fa causa a Polonia e Ungheria
(Getty Images)
  • L’Ucraina reagisce al blocco dei cereali, coinvolta anche la Slovacchia. Varsavia preme sull’Europa, pronto il boicottaggio della piattaforma Ue per coordinare l’import. Roma: «Medieremo». Nuove purghe di Zelensky.
  • Wang Yi e Sergej Lavrov a colloquio sulla sicurezza, però Pechino tiene un basso profilo sulla visita. Forse domani il ministro russo incrocerà il presidente ucraino all’Onu.

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L’accordo tra il «cuoco» e lo Zar prevede lo spezzatino della Wagner
Evgenij Prigozhin (Ansa)
Evgenij Prigozhin riappare via audio: «La marcia sulla capitale per impedire che ci distruggessero, non contro Putin». Mercenari divisi in tre: la maggior parte a contratto dell’esercito, alcuni con il leader a Minsk, il resto in Africa.
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