Molte testate erano a conoscenza del caso dei due cronisti denunciati per la presunta violenza di una collega, ma hanno taciuto. E quando «La Verità» l’ha svelato, hanno dato voce soltanto alla versione dell’indagata, dimenticando completamente la vittima.
In uno scambio di messaggi con un altro collega ospite alla sua festa, la giornalista indagata per stupro assicura al suo interlocutore che organizzeranno un viaggio insieme grazie al risarcimento che incasserà.
Per il legale della donna che ha fatto indagare Nello Trocchia e la compagna, quest’ultima avrebbe denigrato con falsità la denunciante. Emergono contraddizioni nella difesa.