Il generale: «Zelensky farà un ultimo tentativo di sfondamento, poi sarà stallo. Sul Niger Usa e Ue sono divisi. Ma qualunque cosa accadrà, ne approfitteranno Isis e al-Qaeda».
Il presidente della Cei è arrivato ieri nella capitale, seconda tappa della missione di pace. Riserbo sull’agenda degli incontri. Sergej Lavrov: «È un’iniziativa positiva». Andriy Yermak, braccio destro di Volodymyr Zelensky, tuona: «Non abbiamo bisogno di alcuna mediazione».
Vladimir Putin esclude Usa, Inghilterra, Germania e Francia dalle trattative. E minaccia l’Occidente per gli armamenti a uranio impoverito: «Gioca con il fuoco». Zaporizhzhia di nuovo sotto attacco. L’Aiea: «Sicurezza precaria».
La pianista francese Hélène Grimaud incide le «Silent Songs» del compositore di Kiev: «La sua musica sa toccare l’anima e ridona vita ai versi del moscovita Puškin. L’arte non entri in una guerra scatenata dalla follia del potere».
Il velivolo si è schiantato sul Mar Nero. Stati Uniti durissimi: «Se il messaggio di Putin è non volare lì, fallirà». E convocano l’ambasciatore. Mosca nega: «Nessun contatto». Il «Wp» rivela: «Kiev a corto di armi e truppe».