Dopo la liberazione di Karkhiv la guerra torna in stallo. Il che facilita lo scambio di 300 prigionieri. La posta in gioco resta il Donbass. Giallo sulla chiamata di «un milione di riservisti»: il Cremlino nega. La Finlandia intanto smentisce l’esodo dei russi al suo confine.
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La colpa della guerra non è affibbiata al solo Vladimir Putin, ma a tutto il suo popolo generando così reazioni discriminatorie in Occidente. L’odio si esprime con l’esclusione di artisti, musicisti, animali e addirittura alberi. E c’è chi toglie la «Z» da loghi aziendali e cellulari.
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Il regime asiatico è il nostro vero nemico. E adesso può studiare una nuova strategia.
Il report cita la Yellen: nel «nuovo mondo» conta più la sicurezza di accesso alle materie prime rispetto al dogma dei prezzi bassi.
Nicolai N. Petro (Npetro.net)
Sulla rivista «The National Interest», Nicolai N. Petro vede come prioritario pacificare le due anime del Paese, altrimenti nessuna soluzione sarà duratura. Invece l’Occidente è mosso solo dal desiderio di punire Mosca.