La Zecca ha coniato una medaglia per celebrare il valore dei combattenti a due anni dall’invasione russa. Costa 150 euro a pezzo e parte del ricavato andrà in beneficenza.
L’esercito di Kiev ha ripreso il controllo di Kupiansk e Izyum, che erano state trasformate dalle forze di occupazione in importanti snodi logistici, e diffonde un bilancio pesantissimo sui caduti del nemico.
Il Cremlino invia forze dalla Russia periferica per contenere il malcontento riguardo le perdite. Ma da Grozny arrivano anche miliziani che si schierano con Volodymyr Zelensky.
Nello stabilimento chimico di Severodonetsk stesso scenario visto ad Azovstal: la città è tutta in mani russe, resiste il nucleo asserragliato nella fabbrica. Dmitry Medvedev minaccia: «Tra due anni ci sarà ancora l’Ucraina?».
Accordo con Israele ed Egitto sul gas. Tel Aviv aumenterà la fornitura all’Ue, utilizzando la sponda del Cairo. Restano però incognite legate ai rapporti tra Abdel Fattah Al Sisi e Vladimir Putin e al ruolo ambiguo della Turchia.
I cittadini non possono (e non devono) imbracciare un fucile, altrimenti tutta la popolazione sarà vittima delle rappresaglie. Abbiamo riconosciuto il diritto all’autodeterminazione a Croazia e Kosovo: perché non farlo anche con Crimea e Donbass?