Con il sì di Austria e Polonia si sono concluse le ratifiche. Ora la Commissione deve emettere 60 miliardi di bond e approvare i piani degli Stati. All'Italia toccano ben 53 riforme per non perdere i soldi.
Leu e Cgil attaccano il decreto Semplificazioni, che però deve essere approvato d'urgenza per rispettare gli impegni presi con l'Europa. La misura serve al Paese: senza l'edilizia non riusciremo a ripartire
Macché pioggia di finanziamenti: prima di ricevere i quattrini, dovremo impegnarci a versare quote aggiuntive al bilancio comune fino al 2058. E di qui al 2026, saremo invasi da balzelli green, digitali e salassi sulle imprese
Ritardi vietati, ma con meno controlli sui lavori rischiamo d'insospettire l'Europrocura e vederci congelare i fondi
Con la Grecia, siamo l'unico Paese ad aver chiesto, oltre ai sussidi, tutta la quota disponibile dei prestiti. Il dato non è incoraggiante: fa pensare che il governo tema che non vengano approvate le prossime rate.