La scrittrice: «Lo sterminio di inizio Novecento ricorda per molti aspetti la Shoah. E oggi quel popolo è ancora vittima. L’Occidente non ne parla, perché trascura le proprie radici e cede ai ricatti di Erdogan e degli azeri».
La linea dura verso Teheran resta prioritaria, però non deve favorire Erdogan, la cui influenza nel Medio Oriente si è ingigantita con la crisi siriana. Possibile un blitz sulle basi nucleari prima di un nuovo negoziato.
Ankara punta a ritagliarsi un ruolo chiave nelle trattative per la pace inviando truppe in Ucraina. E facendo leva sulle basi russe in Siria come pedina di scambio con lo zar.