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Per combattere lo spettro della «disinformatia russa» l’Europa rinnega sé stessa
Vladimir Putin (Ansa)
Dallo scoppio del conflitto a Kiev, l’Ue purga le piattaforme che veicolano voci ritenute «funzionali» al Cremlino. Un cortocircuito per chi si erge a «culla del libero pensiero».
Ultimatum degli Stati Uniti a Putin: pace subito o sanzioni a manetta
(Ansa)
  • Trump teme figuracce come in Afghanistan e ammonisce lo zar. Il «Wsj» critica il nuovo inviato speciale Usa: «Gli manca l’esperienza diplomatica». Zelensky: «Per la tregua, dateci 200.000 soldati europei e americani».
  • L’Idf: «Colpite infrastrutture e smantellati esplosivi piazzati sulle strade. Uccisi dieci terroristi». Allarme dell’Onu: «Tel Aviv può annettere la Cisgiordania». Aiuti a Gaza.

Lo speciale contiene due articoli.

Il Dragone si prepara a una guerra fredda
Xi Jinping (Getty Images)
Xi Jinping sente Vladimir Putin e a Davos difende la globalizzazione. I cinesi sono sotto attacco e temono di perdere il dominio dei commerci via mare. Sfrutteranno l’influenza su Europa e Africa. Per noi tenere i piedi in due scarpe non sarà più possibile. A partire dal dossier porti.
Guida alle tribù della Libia e alle mosse dei russi con Haftar
Khalifa Haftar (Getty Images)
  • I gravi errori commessi in primis dalla Francia nel Paese nordafricano hanno spalancato le porte a Mosca. Che ora, dopo la caduta di Bashar al-Assad in Siria, punta sull'alleanza con il generale che guida il governo di Tobruk per consolidare la propria leadership nel continente africano, dove il Cremlino ha enormi interessi.
  • Il ministro degli Interni del governo di Tobruk, Essam Abu Zariba: «Noi non siamo qui per svendere il nostro Paese alla Russia, lavoriamo da pari a pari e rifiutiamo le pressioni internazionali che vogliono scegliere con chi possiamo avere rapporti. Si tratta di propaganda di Tripoli per screditarci, ma il popolo sa riconoscere i veri patrioti».

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Tedeschi masochisti: vogliono svendere le fabbriche d’auto ai nemici di Pechino
(Getty Images)
  • Volkswagen pronta a cedere i siti in crisi. Dopo averle regalato il mercato con i diktat green, ora l’Europa apre le porte alla Cina.
  • The Donald disposto a giocare con la leva energetica per dividere l’Unione dall’Asia.

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