I racconti di strane macchinazioni attorno a voti e tessere durante le primarie nazionali per scegliere il segretario. Una ex consigliera comunale piddina scrive: «Dopo tre anni è venuta a galla la m...».
Il boom di tessere che falsò le primarie nel circolo bolognese di Romano Prodi conduce a due famiglie. Quella di Rosy Davidde, oggi a capo dei giovani demoratici. E quella di Italo Pomes (sinistra universitaria), figlio di Vincenzo, in cella per concorso esterno con i clan.
Dal segretario Enrico Letta è arrivato l'ordine di tacere sullo scandalo delle primarie di Argelato. E i dirigenti ora sono muti come pesci. Anche quelli locali e sconfitti, tipo Isabella Conti. Per chi la sostenne a Bologna scatterà la purga: fatale l'endorsement di Matteo Renzi.
Dopo il caso di Argelato, anche a Pieve di Cento emergono irregolarità. Non solo, l'allora leader di un circolo bolognese accusa: «Nel 2017 ci fu uno strano boom di tessere. Chiedete ad Alberto Aitini, che oggi invoca le purghe»