porti italiani cina

La bomba giudiziaria rimette in moto l’intera riforma delle vie d’acqua
Aldo Spinelli (Ansa)
Dal governo può partire un progetto organico per centralizzare i porti, asset strategici ora in ordine sparso e nel mirino cinese.
Francia e Cina, interessi allineati sui nostri porti
Il porto di Trieste (iStock)
Pechino è attiva a Trieste e a Taranto, dove società d’Oltralpe puntano a rigassificatori ed eolico. Il pericolo è che Parigi ora triangoli investimenti in yuan come Berlino.
Dopo Taranto, Vado Ligure e Trieste, Cosco manifesta il suo interesse per le aree dell’ex Ilva a Cornigliano. Un’avanzata che preoccupa, alla luce degli allarmi statunitensi sui rischi di spionaggio strategico negli scali.
Pechino s’insidia nel porto di Ravenna
Il porto di Ravenna (iStock)
La Rosetti Marino pronta a cedere il cantiere San Vitale al Gruppo Ferretti. L’azienda di Forlì, controllata dalla cinese Weichai, si sta allargando anche nello scalo di Taranto.
L’Italia tenta di tamponare la scalata ai porti
iStock
Il Mediterraneo è nel mirino dei Paesi stranieri, Cina e Germania in testa. Per ridurre la loro influenza, F2i lancia un operatore per gestire materie prime che non arrivano via container, con 7 milioni all'anno di merci movimentate e sette terminal.
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