Studio inquietante dell’Alto consiglio per l’uguaglianza uomo-donna: con il lockdown il consumo di video hard è decuplicato. E in seguito gli stupri tra i giovani sono triplicati.
Rocco Siffredi, ospite della prima puntata della nuova stagione di BellaMa, in onda su Rai 2
La Rai ha trasformato celebri attori a luci rosse in opinionisti da talk show, normalizzando di fatto quelle pratiche che trattano le donne come oggetti. Eppure per i nemici del «patriarcato» il vero colpevole è chi fa l’elogio della fedeltà e della famiglia.
Costituzione e codice penale prevedono che pubblicazioni e spettacoli «osceni» siano vietati. Dagli anni Settanta in poi, però, le maglie si sono allargate per far prosperare l’industria a luci rosse. Basterebbe tornare allo spirito originario delle leggi...
I video hard creano dipendenza e modificano le aree del cervello attraverso le quali si esercita la forza di volontà. Gli effetti, anche per gli adulti, sono simili a quelli di sostanze come cocaina e metanfetamina. E tra le conseguenze c’è la perdita della libido.
Matthew «Marina» Volz è stato condannato a 25 anni per aver girato dei porno con la bambina di pochi anni. Nonostante abbia il pene, non si percepisce uomo: così finisce nella prigione femminile con l’amato complice.