L’ingegnere che lavorò per l’ex giudice chiede una variante urbanistica per bloccare un’operazione edilizia sgradita al magistrato. La guerra al progetto era emersa nell’inchiesta sui dossieraggi creati con Striano.
Pietro Tidei (Imagoeconomica). Nel riquadro, il casolare noto come «Il Cantinone», che doveva essere restaurato con i fondi del Pnrr
Il primo cittadino laziale chiede 1,6 milioni per restaurare un casolare e farne un ricovero per braccianti. L’iter per l’erogazione parte, ma poi la polizia scopre che non c’è nessuna emergenza caporalato.
Pietro Tidei, protagonista dello scandalo a luci rosse, si è rivolto così a una consigliera d’opposizione: «Goditi il figlio o vedrai come va a finire». Il motivo? Per salvare un dirigente sta ignorando le direttive di Lamberto Giannini.
Mentre il «Corriere» lo coccola, Pietro Tidei è risentito col nostro giornale per la notizia del video hard con donne sposate. Ma non siamo i primi a non piacergli: un cronista che criticò le sue politiche fu bersagliato di offese.
Il sindaco «hot» del Pd vuole chiederci i danni e dà già per concluse le indagini che ci riguardano. Non ci risulta. Però il suo avvocato accusa la Procura di avergli fatto un dispetto rivelando la storia del video hard. E intanto alla sbarra c’è lo stesso primo cittadino.