Lo scrittore sta per pubblicare un «Panegirico» sul Cav: «Nel capolavoro dell’Alighieri ci sono tanti personaggi sovrapponibili a Bonolis, Tremonti, Dell’Utri... Molti finti amici lo trattavano da cassaforte. E i giovani lo riconoscevano immediatamente».
Per l’intellettuale siciliano «i fan del politicamente corretto sono come le beghine di 50 anni fa. I giornali parlano solo di Carlo Calenda, ma il popolo che va nelle processioni non sa chi sia. Il governo? Più fatti e meno esternazioni».
Lo storico: «Aver gridato allo scandalo per la mia presenza al Salone del Libro è stato osceno. I continui allarmi sul fascismo mi sfiniscono. Sulle nozze gay la penso come Fedez, ma non do dell’idiota a chi è contro».
La cura Buttafuoco trasforma la Biennale da semplice vetrina a fabbrica di cultura