Stiamo vivendo un momento di cambiamenti cruciali, che investono anche la scrittura e la narrativa. Nel libro in edicola con «La Verità» la differenza tra la terra accogliente e quella ostile, che non ha vinto.
Dieci anni fa il massacro di «Charlie Hebdo», proprio nel giorno in cui usciva il capolavoro di Houellebecq. Rileggendolo oggi, ci si accorge che quel romanzo non parla dell’islam che avanza, bensì dell’arrendevolezza di una civiltà stanca e decadente.
La decisione della Consulta di Bucarest di ripetere le elezioni non è stata influenzata da Mosca, ma dalle élite liberal-progressiste che hanno imposto il loro colonialismo culturale. E se la gente è stufa e si ribella nelle urne, intervengono per modificare i risultati.
La scrittrice Susanna Tamaro: «Il mondo terribile che si vede nei film e nei videogiochi ha espropriato i più giovani dello spazio fisico distruggendo il loro equilibrio. E così si accresce l’aggressività, che siamo soliti negare anziché domare attraverso il potere dell’educazione».