Non è retorica: il leader del Partito socialista spagnolo nutre malcelate aspirazioni da dittatore. Lo provano i suoi decreti, il commissariamento di ogni settore della vita pubblica (inclusa la magistratura) e la sua amnistia a favore dei terroristi.
Il premier spagnolo ha perso le ultime elezioni ma prova a rimanere in sella promettendo amnistia ai separatisti catalani e andando allo scontro con l’ambasciata di Gerusalemme per compiacere altri suoi alleati. E pensare che dava dell’impresentabile a Giorgia Meloni.
Bolivia, Cile, Colombia, Venezuela, Brasile: così Pechino usa i suoi partner economici.
Pur di restare al governo, Pedro Sánchez si allea con l’accozzaglia rossa di Sumar, che significa «sommare» e che definisce la reazione di Netanyahu una «pulizia etnica». E questo è un problema pure per l’Ue.