Il cibo più rappresentativo della tradizione per la maggioranza degli italiani resta la carne d'agnello. Un ovino con indubbie qualità dal punto di vista nutritivo, il cui allevamento si presta poco alle forme intensive. E il suo consumo sostiene la pastorizia.
Michele Serra, editorialista di «La Repubblica»: «È roba da scemi». Anche a sinistra esistono, concede, ma non invocano «la riapertura delle bocciofile e dei tornei di scopa d'assi». E anche un certo clero è d'accordo.