Ispezione nel Cpr di via Corelli a Milano: la srl che lo dirige è al centro di un’inchiesta per frode in pubbliche forniture. Nonostante il ricco appalto, rifila alimenti avariati e non offre alcun servizio sanitario ai migranti. I titolari già nei guai per altre strutture simili.
Il tribunale di Terni ha riconosciuto il carattere calunnioso e diffamatorio delle false accuse orchestrate dal faccendiere siciliano sul presunto complotto. Ma è solo l’inizio: l’azienda prepara una nuova causa.
È imputato a Brescia per aver diffuso i verbali sulla cosiddetta loggia Ungheria che si è fatto consegnare dal collega Paolo Storari. Il pm Donato Greco: «Pregiudicata l’inchiesta».