Gilberto Corbellini, dirigente del Cnr, spiega che i leader delle destre si rivolgono a chi non ha «sufficienti strumenti cognitivi per tenere sotto controllo le pulsioni». Ecco l'ennesimo caso di razzismo intellettuale.
Gilberto Corbellini (direttore al Cnr) propose in un articolo di drogare gli italiani per renderli meglio disposti verso l'accoglienza dei migranti. Adesso viene a farci la morale con un saggio indignato contro i «nemici della scienza» che metterebbero in pericolo il nostro Paese.
Il giurista Fabio Marcelli, dirigente dell'ente di ricerca, spara su chi vuole fermare gli ingressi. Si batteva come un leone a favore dello ius soli, poiché «concedere la cittadinanza ai migranti rafforza il popolo e la classe».
Il professore ci definisce «cialtroni» però ribadisce le sue tesi sull'ormone: «David Cameron voleva metterlo nell'acquedotto per calmare le rivolte di Londra».
Nel febbraio scorso ha organizzato la visita degli studenti di un liceo di Roma al centro di accoglienza gestito da una cooperativa «per stimolare gli alunni».
Il suo dipartimento in cifre: ci costa 44 milioni all'anno, di cui circa 34 in stipendi. Per l'epistemologo è prevista dall'ente pubblico una retribuzione fissa lorda annua pari a 112.272,27 euro.
Il polo della ricerca italiano grava in massima parte sulle casse dello Stato, mentre i frutti delle scoperte valgono solo 55 milioni. Inoltre su 8.400 dipendenti, più di 3.000 sono amministrativi o dirigenti. Come quello che vuol curare il razzismo con l'ossitocina.