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L’Orbán show mette a nudo le ipocrisie dell’Ue
Viktor Orbán (Getty images)
Il presidente di turno fa a pezzi Ursula von der Leyen: «Ha reso la Commissione un’arma dei progressisti». E demolisce l’agenda vigente: «Il green leva il lavoro, i clandestini portano violenza e Kiev sta perdendo». Lega entusiasta, Fdi puntualizza. La sinistra intona «Bella ciao».
Più sanzioni a Mosca, altre armi e soldi. Zelensky esige dall’Ue un nuovo salasso
Volodymyr Zelensky (Ansa)
Al Wef il presidente ucraino ha incassato il sostegno degli Usa ma solo a parole. Viktor Orbán: «I 50 miliardi a Kiev? Una violazione».
Orbán frena sui 50 miliardi a Zelensky: «Prima sbloccate i nostri fondi»
Viktor Orbán (Ansa)
Sergej Lavrov: «Alcuni Stati occidentali hanno aperto ai negoziati». Emmanuel Macron si appella a Vladimir Putin: «Se ha delle proposte, io lo ascolto».
Il «niet» di Orbán sulle nuove armi Ue a Kiev
Viktor Orbán (Ansa)
  • L’Ungheria ha bloccato l’ultima tranche di finanziamenti dell’Unione, 500 milioni di euro, per le forniture militari all’Ucraina. La Germania si chiama fuori dalla coalizione per fornire i caccia F-16. Prorogati per due mesi gli accordi sull’export di grano.
  • Il Sudafrica: «Ecco il nostro piano di pace». Il cardinal Pietro Parolin: «Santa Sede al lavoro».

Lo speciale contiene due articoli.

Budapest il regno di Orban. Dove l’Europa cede alla Cina

Viaggio alla scoperta della capitale dell’Ungheria che è un immenso cantiere dove la storia si fa identità, monumenti di impareggiabile fascino e memoria delle atrocità del comunismo.

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