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I pr renziani salvati dal supporter di Open
Matteo Renzi (L.Lezza/Getty Images)
La Dot Media, agenzia che curava l'organizzazione della Leopolda, fu messa in liquidazione e venne venduta a una società a sua volta rilevata da un'azienda hitech sostenitrice della fondazione. Che si è poi aggiudicata un appalto con l'Inps.
La faida tra competenti nelle carte su Open
Corrado Passera (Ansa)
L'economista Luigi Zingales sparlava di Corrado Passera con Alberto Bianchi, Marco Carrai e i colleghi Antonio Merlo e Luigi Guiso: «Scende in campo al centro, sciagura per Matteo». Tra gli spin doctor dell'ex premier, dissidi anche sull'idea di coinvolgere Francesco Giavazzi: «Consulente di troppi governi».
Non ci hanno ancora spiegato chi e perché saldava i conti a Renzi
Matteo Renzi (Ansa)
I voli in jet privato negli Usa costati 135.000 euro, il libro autocelebrativo da 130.000: una fondazione non serve per queste attività. Eppure, a eccezione della «Verità», i giornali rinunciano a porre quesiti.
Per pagare «piccole manovalanze» c’era il salvadanaio Festina Lente
Marco Carrai e Matteo Renzi (Ansa)
Gli uomini attorno all'ex segretario dem fondarono un'associazione che raccolse somme di denaro, stipulò un mutuo bancario e fece bonifici in favore di Big Bang.
Il Nazareno di Open: Bianchi voleva fare il legale di Fininvest
Matteo Renzi (Ansa)
  • Nel 2016, l'indagato ne parlò a Luca Lotti: «Ci sta che entri nel pool contro Vivendi». E chiese «una telefonata» a Berlusconi jr.
  • Nelle carte spunta l'accredito di Luca Palermo, che testimoniò a favore di Tiziano Renzi.

Lo speciale contiene due articoli.

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