Il ricordo delle vittime del terrorismo è ancora tabù, mentre a Firenze è vietato celebrare il più grande filosofo italiano moderno. Per alcuni il passato non passa mai.
Il monumento nazionale di Basovizza vandalizzato con scritte inneggianti ai massacri anti italiani: è la logica conseguenza delle campagne negazioniste portate avanti da una sinistra che non ha mai fatto i conti con le tragedie del fronte orientale.
Dopo gli attacchi alla senatrice, Mattarella ha invocato un «argine» ai social, mentre a Milano è stata istituita la commissione contro «i discorsi d’odio». Iniziative che rischiano di tradursi in censura delle idee non allineate.
Condannato per post antisemiti, si è specializzato in invettive online e ai cortei pro Palestina. Non ha risparmiato neanche minacce ai giornalisti che secondo lui sostengono Gerusalemme: «Devono avere paura di andare al lavoro e temere per i figli».
Parigi, manifestanti festeggiano la morte di Jean-Marie Le Pen (Getty Images)
L’odio di sinistra non ha più limiti: in Francia, piazze piene di progressisti festanti alla notizia del decesso di Le Pen. Da noi, invece, si vuole vietare il ricordo (politicamente scorretto, ma legale) di Acca Larenzia.