Secondo la Procura, sarebbe stato Raffaele Guadagno, all’ufficio esecuzione, a passare informazioni riservate ai giornalisti sulla loggia Ungheria. Alle presentazioni dei suoi libri Cantone, Grasso e Di Matteo.
Il verbale di Piero Amara sull'incontro organizzato nel 2011 a Palazzo dei Marescialli con il procuratore di Milano. L'osservatorio siciliano sulla criminalità, vicino a Tinebra, era il «vivaio» della presunta cellula massonica.
La missiva accusava di complicità nella censura un alto collaboratore del Quirinale. A differenza degli altri testi spediti al Fatto, non è mai stata trasmessa al Consiglio.
Depositati i racconti dell'ex avvocato dell'Eni sulla presunta associazione massonica che ha fatto tremare i palazzi romani. Confuse e contraddittorie le ricostruzioni. «Nel gruppo, generali della Finanza e dei carabinieri e anche l'ex capo del Dap».