napolitano

Re Mattarella esonda dal ruolo. L’Italia è diventata una monarchia?
Sergio Mattarella (Imagoeconomica)
L’interventismo del Colle per limitare l’azione dell’esecutivo sta modificando la Repubblica. Un’operazione iniziata con Oscar Luigi Scalfaro, esplosa con Giorgio Napolitano e perfezionata dall’attuale inquilino. Una prassi pericolosa.
La Cina  all’assalto di nostra tecnologia con Napolitano jr
Giulio Napolitano
  • La parabola di Nhoa è al vaglio del golden power: in ballo l’Opa e la governance. Ad assistere i sino-taiwanesi è Napolitano jr.
  • La replica dell'azionista: <TCC ha sempre sostenuto e non interferito con il management team di Nhoa nella creazione di partnership strategiche a lungo termine con istituzioni pubbliche e private in Italia e continuerà a valorizzare il know-how italiano. A testimonianza della volontà di TCC di sostenere in ogni modo possibile lo sviluppo di Nhoa in Italia, i dati mostrano come il ruolo di TCC abbia dato un impulso significativo alla crescita industriale di Nhoa, facendole fare un salto di qualità: i ricavi del gruppo nel 2023 ammontano a 273 milioni di euro e TCC contribuisce al 45% e al 25% dei ricavi consolidati di Nhoa rispettivamente nel 2023 e nel 2022>.
«Per far cadere il governo nel 2011 Napolitano sparlava di Silvio in Ue»
Marco Reguzzoni (Ansa)
L’ex capogruppo Marco Reguzzoni conferma lo scoop: «Il Cav era informato sulle mosse del capo di Stato, che si muoveva con Sarkozy e la Merkel. Non potevamo metterlo sotto accusa. Fu un golpe. Ora una commissione».
«Ora si indaghi sulle trame di Napolitano»
Giorgio Mulè (Imagoeconomica)

Il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulé: «Dopo le rivelazioni di Ingroia serve una commissione d’inchiesta su come è stato abbattuto Berlusconi». L’allora presidente si vantò di aver denigrato il Cav con Angela Merkel.

Napolitano intercettato, tramava contro Berlusconi
Antonio Ingroia (Imagoeconomica)
L’ex pm Antonio Ingroia rivela il contenuto delle celebri captazioni (poi fatte distruggere) tra l’allora capo di Stato e Nicola Mancino, «ascoltati» nell’inchiesta Stato-mafia. «Re Giorgio voleva fermare la Procura di Palermo e c’è riuscito». E ammette: «Sì, diceva di aver parlato male del Cavaliere con altri leader politici europei durante la crisi dello spread nel 2011».
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