Mina a «Canzonissima» nel 1968 (Getty Images)
La sua musica è stata colonna sonora per le più intime tenerezze di molte generazioni. È stata la voce grintosa dell’Italia del boom. Il ritiro dalle scene l’ha fatta divenire mito.
The Fall of Diddy racconta l'epopea del rapper Sean Combs, dalla gloria al carcere, tanto potente da condizionare la giustizia e coprire i suoi crimini.
L'episodio dopo che la cantante aveva risposto a una domanda in conferenza stampa affermando che non voterebbe Giorgia Meloni «nemmeno se le tagliassero una mano».
Come ogni edizione del Festival di Sanremo che si rispetti, anche quella appena cominciata non riesce a fare a meno di tenere fuori dall'Ariston la politica e le inevitabili conseguenti polemiche. Alla vigilia della prima serata, durante la conferenza stampa di rito di uno dei 29 artisti, è avvenuto un episodio quantomeno bizzarro. La cantante Elodie, nel rispondere a una domanda dell'inviato di Striscia la notizia, Enrico Lucci, che le chiedeva se mai voterebbe Giorgia Meloni, ha risposto con un secco: «Mai. Nemmeno se mi tagliassero una mano». Una risposta che è stata impropriamente accolta con un applauso degli altri giornalisti presenti nella sala stampa Lucio Dalla di Sanremo.
Il video con l'anteprima dell'accaduto è stato trasmesso nella puntata del tg satirico di Canale 5 in onda nella prima serata di martedì; mentre per il servizio completo bisognerà aspettare l'edizione di mercoledì.
Anche l'associazione delle Giornaliste italiane non ci sta: «Applausi alla conferenza stampa di Elodie a Sanremo quando la cantante ha attaccato Giorgia Meloni. Forse i colleghi pensavano di stare a un comizio e non in una sala stampa, dove il rigore è sempre richiesto e dove la professione dovrebbe essere esercitata nel massimo rispetto della deontologia e anche della democrazia».
Le polemiche a sfondo politico al Festival sembrano dover essere più importanti delle canzoni e della gara. Anche durante la loro conferenza stampa, Carlo Conti e Gerry Scotti, rispettivamente conduttore e co-conduttore del Festival, hanno dovuto spegnerne una sul nascere, quando un giornalista ha utilizzato il suo spazio per fare la domanda chiedendo alla coppia se si sentissero antifascisti. Conti e Scotti hanno sì risposto di esserlo, ma hanno redarguito il cronista dicendo che si è trattato di una domanda «anacronistica».
E’ la suggestiva cornice di Palazzo Attems Petzenstein a Gorizia ad ospitare (sino al 4 maggio 2025) una grande mostra su Andy Warhol. Evento fra i più attesi di GO!2025, la rassegna ideata e promossa dalla Regione Friuli Venezia Giulia in occasione di Nova Gorica Gorizia, Capitale europea della Cultura, l’esposizione offre al pubblico la visione di ben 180 opere, per un viaggio entusiasmante nell’estetica e nella vita dell’indiscusso re dela Pop Art.