La nuova mostra immersiva, a Milano, accompagna il visitatore attraverso 350 capolavori dell'artista olandese, in un'esperienza digitale fuori dal comune.
Lo speciale contiene gallery fotografiche.
«Non aspiro a diventare qualcuno di “straordinario”; mi basta essere “ordinario" nel senso che il mio lavoro sia ragionevolmente buono, che abbia il diritto di esistere e che possa servire a uno scopo» scriveva Vincent Van Gogh nel 1881 in una lettera al fratello Theo.
Oggi, nell’anno che celebra i 170 anni dalla nascita dell’artista, il genio di Van Gogh va in scena a Milano, a Lampo Scalo Farini, con la mostra Van Gogh: the Immersive Experience, un viaggio sorprendete tra le opere dell’artista, tra campi di girasoli e mandorli in fiore.
L’esposizione - che vanta più di cinque milioni di visitatori in tutto il mondo - arriva per la prima volta in Italia completamente rinnovata nella proposta tecnologica e combina arte e digitale, contenuti creativi e nuove esperienze di realtà virtuale per offrire una vera e propria avventura immersiva a 360 gradi. A portare la mostra a Milano, sono Fever, la principale piattaforma di intrattenimento dal vivo, ed Exhibition Hub, produttore e distributore europeo di grandi mostre in tutto il mondo, specializzato nell’edutainment.
Di Van Gogh: The Immersive Experience, Mario Iacampo, CEO e direttore creativo di Exhibition Hub racconta: «L’attenzione che dedichiamo all’esperienza immersiva inizia per il visitatore dai primi metri del percorso per accompagnarlo fino all’uscita e… anche oltre. Questo modo, nuovo e assolutamente contemporaneo di vivere l’arte, offre infatti agli ospiti della mostra la possibilità di apprezzare ancora più a fondo il genio di Van Gogh in un ambiente davvero trascendente».
Sessanta proiettori animano 350 capolavori di Van Gogh (uno degli artisti più prolifici del suo tempo, con circa 900 lavori a sua firma) su una superficie di 2000 metri quadrati tra pavimento, pareti e soffitto.
In esclusiva per Milano, tra le tante sale animate da girasoli e notti stellate, troviamo la sala del Giapponismo con le opere in cui Van Gogh si è lasciato ispirare dall’arte delle stampe giapponesi. Una cascata di petali che volano, stelle che fluttuano e vasi che sbocciano in un loop continuo. «Tutti i contenuti sono in 4K. È l’unico modo per far vedere i particolari e dare la sensazione di osservare i quadri da vicino» sottolinea Iacampo.
L’ultima tappa dell’esperienza vede invece la presenza di 35 visori che accompagnano i visitatori all’interno di un percorso multisensoriale di dieci minuti intitolato Un giorno nella vita dell’artista dov’è possibile indagare ancora più a fondo il processo creativo del maestro olandese e scoprirne l’ispirazione per alcuni dei dipinti da lui più amati come La camera di Vincent ad Arles e la Notte stellata sul Rodano. «Il vantaggio (di questo progetto, ndr) è quello di poter guidare le persone, che non rischiano di perdere nulla. Solo così puoi raccontare una storia» prosegue il CEO.
La mostra si conclude in una sala dedicata allo Studio di Van Gogh - con un documentario per scoprire i segreti della sua tecnica pittorica - e in un’altra area denominata «Colora ed esponi» interamente riservata alla fantasia dei visitatori che potranno realizzare e visualizzare su un grande schermo le proprie creazioni ispirate ai quadri più famosi dell’artista, oppure portarle con sé come ricordo della mostra.
Un’esperienza coinvolgente, adatta a un pubblico trasversale, che offre uno sguardo tutto nuovo nella vita di uno dei più grandi geni del XX secolo.