Già dalla prima votazione resta al suo posto Mike Johnson. Figura di raccordo tra la base Maga e gli apparati, potrà garantire lavori parlamentari più veloci per le riforme. Già partita la «rivoluzione» culturale anti woke.
Da sinistra: Tim Scott, Marco Rubio e Mike Pompeo (Ansa)
Il tycoon, in caso di vittoria, orientato a scegliere la squadra tra la cerchia «istituzionale» dei suoi fedelissimi. Più defilata l’anima antisistema guidata dalla deputata Greene. L’ex sfidante Haley al dipartimento di Stato?
Tramite suoi legali, il tycoon alza la tensione in vista della decisione della Corte suprema sull’eleggibilità. Intanto la procuratrice dem che l’ha messo nel mirino in Georgia rischia di essere estromessa dall’indagine.